Un’altra rossa così, c’è solo a quattro ruote
Nata nel 1986, doveva rilanciare la Ducati dopo l’acquisizione da parte della Cagiva dei fratelli Castiglioni. Il nome le viene dato in ricordo dell’indimenticato pilota Renzo Pasolini, deceduto durante il Gran Premio di Monza del 1973.
Sotto una linea stupenda, attuale ed elegante ancor oggi (la mano è del progettista Tamburini “rubato” dalla Bimota e futuro papà della Ducati 916 e MV Agusta F4), si nasconde una meccanica classica, derivata dalla Pantah, anche se aggiornata con il cilindro posteriore ruotato di 180° e con un carburatore Weber doppio corpo che darà qualche noia di carburazione.
La moto presenta novità assolute per la Ducati come il telaio perimetrale a tubi quadri, la sospensione posteriore con leveraggi progressivi e i cerchi da 16″ con pneumatici ultra-ribassati.
Nonostante una componentistica di elevata qualità, finiture e una cura nell’assemblaggio finora sconosciuta alle case motociclistiche italiane, il prezzo elevato, prestazioni modeste e la meccanica troppo nascosta limiteranno le vendite.
Oggi la moto si presenta ancora attuale come ciclistica: molto stabile, precisa e freni potenti. Comoda e con un buon riparo aerodinamico, dimostra i suoi limiti nel motore: grintoso e con carattere, soffre il peso elevato, alcuni buchi di carburazione e la rapportatura lunga del cambio a 5 marce.
Dati tecnici Dimensioni:(lungh.×largh.×alt.) 2000 × 700 × 1100 mm Peso: 195 kg Motore: bicilindrico 4 tempi a L di 90° longitudinale 2 valvole per cilindro raffreddamento ad aria Cilindrata: 748 cm3 (alesaggio 88 x corsa 61,5 mm) Alimentazione: un carburatore Weber doppio corpo 44 DCNF 107 da 36 mm Potenza: 75 cv a 7900 g/m' Coppia: 7,65 kgm a 6350 g/m' Telaio: perimetrale a doppia culla scomponibile in tubi d'acciaio al Cr-Mo Prestazioni: velocità massima 200 km/h consumi 17,5 km/l Esemplari prodotti: 4863
by Daniele Romano